Si, perché c’è un senso in cui possiamo dire che la ragione ha costruito se stessa come ragione disincantata che non sarà mai sistematica e costante.
I gesti abituali si trasformano, mutano il linguaggio, per prodursi in sequenze gestuali che esprimono piacere o dissenso; torni guerriero.
Sfuggi alla serietà sistematica dei codici e usi le metafore per esprimere le emozioni, il corpo e le sue parti.
La vita può essere, o forse è un esperimento volto alla conoscenza, al rispetto, alla comprensione, all’equilibrio che chiede quella ragione dell’essere, dello stare, del non passare il confine, ma osservarlo e viverlo come fosse pienezza cantata, e la passione per l’assenza inventa il gioco delle ragioni….
Torni guerriero per trovare il tuo passo e urlare il rispetto di chi non vuole ascoltare parole, consigli, compiacimento o dissenso…
Vive il mio tempo con i miei anni e i miei errori.