Apr 28 2022 - Apr 28 2022

Opera n°52

Colore e modo di percepire l’esterno, una storia ricca di discontinuità conoscitive. L’esperienza visiva è un fatto distintivo che accompagna gli individui di una data cultura: quell’insieme di categorie, schemi abitudini e vita sociale con cui gli uomini organizzano la loro esperienza visiva…

Un fatto soggettivo.

Una delle più rilevanti rotture si verificò nell’ottocento con i modelli di visione classica erede del Rinascimento.

Non voglio fare qui la storia della percezione legata alla visione attraverso la macchina oscura, dalla quale il soggetto si distingue dalla percezione

dell’oggetto. Keplero, stabilì un’analogia con la camera oscura, la visione fu concepita come processo complementare e passivo, dove il mondo esterno raffigurava se stesso sul fondo dell’occhio in immagini oggettive e trasparenti, come se, l’occhio risultasse separato dall’osservatore, senza svolgere alcun ruolo di elaborazione della percezione. Mi ricordo vagamente Cartesio che, diceva del corpo e dell’anima. L’occhio come il mezzo… La conoscenza del mondo, del tempo che lo corre, degli uomini, dell’ambiente, dei rapporti e del suo tutto, sono un fatto vissuto attraverso l’oggettività dei fatti che viene trasformata in fatto soggettivo…Discutibile ma, soggettivo nel suo essere colto, osservato, analizzato, spiegato…Non parlo ovviamente di scienza neppure di matematica, dove i fatti oggettivi susseguono il tempo. L’oggettività viene manipolata, plasmata, raccontata attraverso un meccanismo fisiologico, un referente stabile al quale sembra dispiegarsi l’esperienza temporale di un ‘immagine postuma…

Tornando all’inizio possiamo comprendere facilmente come spesso evitiamo il commento/confronto sull’oggettività di un fatto che nuoce alla soggettività di un giudizio di parte…Poi l’arte e l’oggettività riordinata…

Date
  • Apr 28 2022 - Apr 28 2022

Location

Martedì ‒ Giovedì: 09 ‒ 19
Venerdì ‒ Lunedì: 09 ‒ 17

Adulti: €10
Bambini e Studenti Gratis

Via Milano, 15
Gorgonzola